Salute Mentale e Diagnosi

Secondo la definizione che ne dà l'atto costitutivo dell'OMS, la Salute Mentale è uno stato di completo benessere, non equivalente alla semplice assenza di malattia o di disagio. Possiamo dire che non è sufficiente fare esperienza di un livello medio di controllo dei propri pensieri, emozioni e motivazioni per rientrare nella definizione del concetto. Occorre che la condizione di Salute venga ricercata e supportata attivamente attraverso la vita, che l'esperienza generale del dolore e del lutto, connaturata all'essere umano, possa venire elaborata con successo in un quadro di migliore resilienza possibile.

Oltre alla storia vissuta e a caratteristiche personali, nel bilancio complessivo della SM entrano in gioco diversi motivi determinati culturalmente e socialmente. Le condizioni del nostro ambiente vitale, relazionale, lavorativo, abitativo, possono facilitare o ostacolare la SM e il  vissuto del disagio relativo. Stiamo vivendo un'epoca di grandi cambiamenti sociali e ambientali. Le risorse non appaiono più infinite e le grandi istituzioni culturali delle ideologie e delle religioni continuano a perdere quell'autorevole potere sulle scelte individuali che faceva da contenitore per una parte delle ansie e del dolore esistenziale dell'uomo medio.

Aumentano i fattori di stress per l'individuo, i ritmi della velocità sovra-determinata, le modalità di una socialità virtualizzata, impulsiva, che mal sopporta i processi lenti del pensiero, della riflessione e dell'immaginazione. Si diffondono conseguentemente legami e relazioni fragili e opachi nelle prospettive, il senso di precarietà diffuso rende difficile per tutti mantenere stabile il bilancio della SM.

Anche il tipo e il modo di un'eventuale richiesta d'aiuto per il proprio disagio tendono ad assumere caratteristiche di urgenza, delega e labilità. Si desidera avere una risposta rapida, netta, possibilmente poco impegnativa, si accetta volentieri di consumare psicofarmaci, come se il modello medico di cura garantisse una forma di sollievo deresponsabilizzante.

Molti cercano informazioni sul proprio malessere nel mare magnum della rete web. Parecchi portali di Psicologia pubblicizzano in chiaro trattamenti psicoterapici rivolti a specifiche classi sintomatiche o etichette diagnostiche: attacchi di panico, fobie, disturbi alimentari, disturbi di personalità, dipendenze da droghe o gioco d'azzardo etc.

In generale, patologizzando i sintomi e ogni reazione emotiva negativa a ciò che può essere un quadro transitorio della vita, la cultura contemporanea involontariamente incoraggia le persone a sentirsi depresse e traumatizzate da esperienze che, da altri punti di vista, potrebbero essere considerate passaggi normali di un'esistenza. La diagnosi, oltremodo, tende a creare un'etichetta esterna che incide e influenza ampiamente la cognizione di sé e il destino esperienziale del soggetto.

Che il disagio dipenda da una nevrosi strutturata, da un disturbo di personalità, da una forma complessuale sub-acuta o da una semplice flessione depressiva dell'umore dovuta a condizioni transitorie, si può evincere solo da uno o più colloqui approfonditi tra psicoterapeuta e cliente, eventualmente col supporto di reattivi psicodiagnostici, inferendo ipotesi sulle dinamiche emotive e relazionali dei soggetti che possono essere verificate e corrette nel corso del tempo.

Non si può prescindere dal mettersi in relazione con la presenza fisica di un professionista del settore che sappia accogliere la complessa specificità individuale di chi formula una richiesta d'aiuto, valutandone gli aspetti descrittivi sintomatici così come la storia clinica, il generale bilancio emotivo, il sistema relazionale in cui vive, la struttura caratteriale che lo sottende e le risorse di cui dispone.

E' per questo che sul nostro portale eviteremo di rendere il disagio simile a un “prodotto” e di segnalare trattamenti utili a gruppi sintomatico-descrittivi, non vogliamo assecondare una certa cultura del dettaglio che marginalizza la complessità dei contesti umani ed espressivi in gioco.